Dicembre 5, 2023|Categoria: Mondo dei genitori
Arricchire il percorso educativo personale o quello dei propri figli con una tappa internazionale è un ottimo investimento, che richiede però anche una riflessione sulle spese da sostenere. In un mondo sempre più connesso e globale, l'opportunità di imparare una lingua straniera e vivere un'esperienza di studio in un altro Paese è affascinante, ma non si può appunto evitare di considerare l'aspetto finanziario: a questo proposito, è probabile che ti stia chiedendo se le spese per le vacanze studio all’estero sono detraibili oppure no. Cosa prevede la legge italiana a riguardo? Vediamolo insieme in questo articolo, nel quale esploreremo anche gli incentivi per studiare fuori dall’Italia e le opportunità che esistono per chi frequenta la scuola o l’università.
Quando si tratta di spese di istruzione, il panorama fiscale italiano offre interessanti opportunità per ottenere detrazioni. Questo vale anche per le spese legate alle gite scolastiche. La legge, infatti, prevede la possibilità di detrarre dall'imposta alcune spese sostenute per l'istruzione dei figli, tra cui i costi legati a viaggi educativi. Ma come funziona concretamente? Le gite e le varie attività extrascolastiche organizzate dalle scuole (anche fuori dall’orario scolastico e senza obbligo di frequenza) rappresentano un'occasione unica per ampliare l'orizzonte culturale di ragazzi e ragazze. Ecco perché la legislazione italiana ha previsto delle agevolazioni fiscali per incentivare le famiglie a investire nell'istruzione, anche attraverso queste esperienze. Come leggiamo sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito, i costi delle gite scolastiche rientrano nella categoria “spese di istruzione”, che comprende anche altre voci, come rette scolastiche, corsi di formazione e acquisto di libri di testo. Si tratta di spese che sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi: cosa significa? Che è possibile ottenere un vantaggio fiscale direttamente sulle imposte da pagare. Per beneficiare di questa agevolazione, è importante conservare le fatture o i documenti che attestino il pagamento per poterli poi includere nella dichiarazione dei redditi. Inoltre, è consigliabile verificare le specifiche condizioni e i limiti previsti dalla legge, che possono variare a seconda dell'anno fiscale. Oltre a tenere tutta la documentazione in ordine, quindi, è importante avere presente che la situazione può variare, rispetto al passato. In ogni caso, il commercialista di fiducia si aggiornerà sugli eventuali cambiamenti e saprà cosa inserire nella dichiarazione.
Dopo questa necessaria introduzione, veniamo alla domanda iniziale: le spese per le vacanze studio all’estero sono detraibili? Sebbene, come abbiamo visto, le opportunità per risparmiare sulla formazione esistano, è importante sottolineare che le vacanze studio all'estero non rientrano tra le spese detraibili secondo la legislazione italiana. La possibilità di detrarre le spese scolastiche, infatti, esiste soltanto per i costi che riguardano istituti scolastici pubblici e scuole private paritarie che fanno parte dell'istruzione nazionale (a partire dalla scuola materna fino a quella superiore). Nel contesto dei corsi di lingua, è contemplata la detrazione solamente qualora si tratti di attività extracurricolari offerte da questo tipo di scuole. Non è quindi possibile portare in detrazione le spese di istruzione sostenute all’estero, come quelle relative a corsi di lingua, soggiorni studio e periodi di studio all’estero (come, per esempio, l’High School Program). Abbiamo parlato di percorso scolastico fino alle superiori: ma come funziona per l’università, invece? Vediamolo insieme.
Secondo la legge italiana, le spese per l’università all’estero possono essere detratte, a patto che ci siano due condizioni. La prima è che l'istituzione sia riconosciuta come valida dal Paese di appartenenza e la seconda è che i corsi siano equivalenti a quelli offerti dalle università italiane. Questo significa che, se si opta per un'università all'estero che rispetta tali criteri, si può godere degli stessi vantaggi fiscali che si avrebbero frequentando un'università italiana, ottima notizia! Di cosa parliamo, nello specifico? La legge italiana prevede una detrazione del 19% sulle spese sostenute per frequentare corsi di laurea statali e non statali, di perfezionamento e/o di specializzazione universitaria presso università o istituti universitari pubblici o privati, italiani o stranieri.
Le borse di studio rappresentano una delle soluzioni più diffuse per supportare gli studenti che desiderano studiare all'estero. Esistono diversi enti, organizzazioni e istituzioni che offrono borse specifiche per determinati Paesi, programmi accademici o campi di studio. A seconda di quanto previsto, possono coprire parzialmente o totalmente le spese di iscrizione, la retta universitaria, l'alloggio, i corsi di lingua e, in alcuni casi, anche i costi sostenuti per vivere nel Paese straniero. Poiché si tratta di un panorama molto ampio, è importante essere ben informati sulle diverse opportunità, sui requisiti e sulle scadenze per presentare le candidature. Molti Paesi e università offrono programmi di finanziamento mirati a studenti internazionali, quindi è fondamentale esplorare tutte le opzioni possibili. Oltre alle borse di studio, esistono altre forme di agevolazioni che possono rendere più accessibile l'esperienza di studio all'estero. Alcune università, per esempio, offrono riduzioni sulle tasse di iscrizione o programmi di studio-lavoro che consentono a chi studia di sostenere parte dei costi attraverso impieghi part-time. Inoltre, alcune organizzazioni internazionali e governi stranieri offrono programmi di scambio che includono benefici come borse di studio, alloggio gratuito o sconti su trasporti e servizi locali. Anche le associazioni culturali e linguistiche possono fornire agevolazioni ai propri membri che scelgono di studiare all'estero.
Infine, tra le opportunità per studiare in un Paese straniero a un costo ridotto, ci sono anche il bando Estate INPSieme e il programma ITACA. Vediamo in breve di cosa si tratta e chi può accedere alle agevolazioni. Entrambi si rivolgono ai figli di dipendenti o pensionati della Pubblica Amministrazione. Estate INPSieme è il bando per ragazzi e ragazze che frequentano le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Prevede un contributo (di importo variabile) a copertura parziale delle spese per un soggiorno studio nei mesi estivi. Il bando è annuale e, di solito, è pubblicato nel mese di marzo. Il programma ITACA, sempre rivolto ai figli di dipendenti o pensionati della Pubblica Amministrazione che frequentano la scuola secondaria di secondo grado, prevede l’assegnazione di borse di studio parziali o totali a copertura delle spese per l’anno scolastico all’estero.
Come abbiamo visto, per lo studio all’estero non è possibile beneficiare di detrazioni fiscali, a meno che non si tratti di istruzione universitaria. Esistono, però, altre opzioni, come quelle promosse dall’INPS. Se lavori nella Pubblica Amministrazione e vuoi saperne di più su queste opportunità per i tuoi figli, non esitare a contattarci: risponderemo alle tue domande e chiariremo ogni perplessità. Rivolgiti a noi di Trinity ViaggiStudio anche per avere ulteriori informazioni sui soggiorni studio estivi e durante tutto l’anno, siamo qui per consigliarti passo passo, mettendo a tua disposizione tutta la nostra esperienza per una vacanza studio personalizzata e indimenticabile!
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